Ci siamo!
Eccoci arrivati alla seconda puntata della trasformazione di un prato in orto. Per chi si fosse perso il primo capitolo, lo trovate cliccando QUA.
Eccoci arrivati alla seconda puntata della trasformazione di un prato in orto. Per chi si fosse perso il primo capitolo, lo trovate cliccando QUA.
Ci eravamo lasciati con uno spazio
pronto per essere coltivato. Un rettangolo di 9m x 2m che da semplice
prato è divenuto spazio piantabile.
Lo spazio pronto per essere coltivato |
Ora è il momento di fare sul serio.
In questa fase è fondamentale una
mente progettuale. Bisogna cominciare a ipotizzare cosa si vuol
piantare, in che ordine, con che tecnica, con quali finalità.
Nel mio caso ho alcune necessità
imprescindibili:
- l'orto deve essere biologico
- deve occuparmi poco tempo
- non deve impoverire il terreno
- deve essere vario
Il vivaio delle "nuove leve" |
Cominciamo con il primo punto.
Tra le principali motivazioni che
spingono alla creazione di un orto è il poter produrre buon cibo.
Non possiamo quindi inquinarlo con prodotti chimici (concimi o peggio
ancora insetticidi e pesticidi di varia natura).
Il mio orto dovrà essere il meno
impattante e il più salubre e naturale possibile. Unici prodotti
acquistati e utilizzabili saranno: stallatico (meglio al naturale),
verderame e zolfo unicamente se strettamente necessari.
Purtroppo l'orto gestito in maniera
tradizionale richiede tempo che non ho.
Molto spesso la necessità di
questo elemento è uno dei pretesti per rinunciare a coltivare. Una
persona che lavora tutto il giorno non può avere tempo da dedicare a
questa attività. È vero, se c'è la passione il tempo si trova ma
spesso si arriva a casa stanchi dopo una giornata di lavoro e intense
attività quotidiane.
Lo stesso vale per me.
Il mio orto dovrà in qualche
modo autogestirsi da solo.
A questo punto vale la pena soffermarsi
sulle due attività che più rubano tempo: il controllo delle erbe
infestanti e l'irrigazione. Il terreno smosso e pulito tipico di un
orto è il paradiso per le erbe spontanee che crescono nettamente più
veloci dei nostri poveri ortaggi.
Oltre a ciò l'orto ha bisogno di sole
per fornirci di sane e buone verdure ma, necessariamente, sole è
sinonimo di aridità che contrastiamo con l'acqua. In estate, ogni
giorno, siamo costretti ad innaffiare le nostre piante (salvo
pioggia).
Ecco che io ho risolto il tutto in
questo modo: impianto di irrigazione a goccia e telo pacciamante
biodegradabile.
L'impianto è molto semplice da installare e il tubo costa davvero poco. Termina con un attacco rapido in modo da agganciare velocemente la canna dell'acqua.
I vantaggi sono principalmente tre:
L'impianto è molto semplice da installare e il tubo costa davvero poco. Termina con un attacco rapido in modo da agganciare velocemente la canna dell'acqua.
I vantaggi sono principalmente tre:
- una volta aperta l'acqua noi possiamo fare altro o riposarci
- il consumo di acqua è nettamente inferiore e la quantità d'acqua è ottimizzata poiché se ne perde di meno per evaporazione
- questo metodo di irrigazione è qualitativamente migliore poiché l'acqua finisce in profondità subito disponibile per le radici e non bagna le foglie rendendo più difficili gli attacchi fungini
L'attacco rapido dell'irrigazione |
Discorso a sé va fatto per il telo
pacciamante.
Per contrastare lo sviluppo di erbe non
desiderate le soluzioni sono tre:
- erbicida (neanche da prendere in considerazione)
- estirpatura a mano (troppo tempo e fatica)
- pacciamatura
Quest'ultima tecnica s'addice ad un
orto che deve essere “bio” ma non deve rubare tempo.
Per pacciamare si possono usare
coperture mobili o fisse, naturali o artificiali.
Inizialmente ho valutato di prendere
della paglia ma poi un amico orticoltore mi ha mostrato la sua
tecnica di pacciamatura bio con teli totalmente biodegradabili e
compostabili composti da amido di mais.
La guardiana dell'orto |
Sicuramente più brutti esteticamente
ma ben più gestibili rispetto alla paglia. Garantiti per
durare per tutta la stagione estiva.
Questi teli impediscono la crescita
dell'erba e garantiscono un ottimo microclima a livello radicale. La terra
resta calda e umida a lungo.
Alcuni dicono che questi teli non vanno
bene per chi parte da seme anche se ho provato in prima persona a
seminare fagiolini con ottimi risultati già visibili.
I fagiolini seminati stanno spuntando copiosi |
Fragole sotto telo |
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