Troppo spesso ci
accorgiamo della fragilità del nostro territorio, di quanto la sua
infinita bellezza sia minacciata dall'incuria, dall'abbandono, dalla
cementificazione.
Ci dimentichiamo
dove viviamo.
Con la nostra
famiglia poggiamo le nostre case, la nostra vita, su un territorio
che noi stessi ignoriamo.
Una persona su dieci vive in zone ad alto rischio idrogeologico. Intere famiglie, interi paesi poggiano le loro radici su un suolo che deve essere mantenuto per rimanere stabile.
Una persona su dieci vive in zone ad alto rischio idrogeologico. Intere famiglie, interi paesi poggiano le loro radici su un suolo che deve essere mantenuto per rimanere stabile.
Quasi la metà
degli italiani è proprietaria di una fetta (grande o piccola) di
questo delicato territorio ed è quindi responsabile di ciò che
quello spazio può causare.
Con il passare delle generazioni, i grandi terreni produttivi si sono trasformati in frammenti senza valore commerciale e agricolo finendo inevitabilmente in disuso.
Con il passare delle generazioni, i grandi terreni produttivi si sono trasformati in frammenti senza valore commerciale e agricolo finendo inevitabilmente in disuso.
Figli e nipoti del proprietario
originale non possono, non vogliono occuparsene. Hanno altre vite,
altri problemi, altri obiettivi.
Come non capirli?
Credo che molti di quelli che leggeranno questo mio pensiero si
ritroveranno in tutto ciò.
Siamo noi i nipoti, siamo noi coloro
che ogni giorno ci dimentichiamo della reale ricchezza che deteniamo.
Tutto inizia
solitamente con una perdita di un parente il quale, oltre le lacrime,
ci lascia un pezzo di prato, bosco, radura o frutteto in un luogo che
non sapevamo neppure esistesse. Non sappiamo come sia arrivato nella
nostra famiglia ma ci incuriosiamo.
Mappe e visure catastali in mano, come esploratori/futuri immobiliaristi ci avviciniamo alla realtà dei fatti.
Mappe e visure catastali in mano, come esploratori/futuri immobiliaristi ci avviciniamo alla realtà dei fatti.
Ci rendiamo conto che quanto ci è
stato lasciato non ha valore commerciale. Un piccolo prato pieno di
sterpi, un frutteto abbandonato da anni, un bosco, un vigneto che di
tale ha solo il nome sulla visura catastale.
In un attimo
capiamo che non vale nulla, che domani dovremo continuare la solita
vita. Dopo un anno ci saremo scordati di quel pezzetto di suolo se
non che cominciano ad arrivare le tasse correlate.
Sono pochi euro,
questo è vero, ma ci da fastidio dover pagare per un terreno inutile
del quale non ce ne facciamo nulla.
Così decidiamo di
venderlo. Apriamo internet, il magico mondo dove troviamo “tutto”
e dove (sembra) tutti vogliano questo “tutto”.
Puntiamo ad un prezzo basso ma ben presto ci accorgiamo che qualunque prezzo fissato è troppo alto.
Vi invito a fare una breve ricerca sui portali immobiliari e verificare quanti siano gli annunci di terreni agricoli sotto l'ettaro di dimensione e dei prezzi richiesti.
Puntiamo ad un prezzo basso ma ben presto ci accorgiamo che qualunque prezzo fissato è troppo alto.
Vi invito a fare una breve ricerca sui portali immobiliari e verificare quanti siano gli annunci di terreni agricoli sotto l'ettaro di dimensione e dei prezzi richiesti.
Il più delle
volte non si riesce a vendere neppure a 1€/mq!
Ci rendiamo conto che in nostro bene vale zero anzi, capiamo che per mantenerlo in ordine e pulito, in modo che non si trasformi in bosco, siamo noi a dover pagare.
Ci rendiamo conto che in nostro bene vale zero anzi, capiamo che per mantenerlo in ordine e pulito, in modo che non si trasformi in bosco, siamo noi a dover pagare.
Eppure ogni
terreno è capace di alimentare rigogliose piante che danno ottimi
frutti. Ogni pezzetto di suolo fa parte di un mosaico stupendo
chiamato “paesaggio”. Un bene di inestimabile valore conosciuto
in tutto il mondo e che, da italiani, non possiamo permetterci di perdere.
Anche la tessera di un mosaico d'epoca romana non vale nulla, resta pur sempre una pietra squadrata, ma insieme a centinaia, migliaia altre è in grado di dar vita ad un'opera d'arte.
Anche la tessera di un mosaico d'epoca romana non vale nulla, resta pur sempre una pietra squadrata, ma insieme a centinaia, migliaia altre è in grado di dar vita ad un'opera d'arte.
La mia idea e
proprio quella di non puntare sulla vendita di questi terreni
dimenticati ma di mettere in relazione i proprietari con chi vorrebbe
avere a disposizione uno spazio dove coltivare, divertirsi, creare.
Esistono
migliaia di italiani a cui piacerebbe coltivare e mantenere un
terreno.
Gli obiettivi sono
molteplici: chi vuole sperimentare, chi scappa dallo stress
lavorativo, chi vuole solo stare un po' all'aria aperta, chi vuol
portar sulla tavola prodotti sani e coltivati con le proprie mani.
Il profumo della
terra appena preparata, il colore e la forma degli ortaggi, lo
spettacolo della fioritura delle piante da frutto, la magia della
vita racchiusa in un semplice seme. Sono cose che non possono essere
valutate in euro, che non possono essere vendute e che non vanno
sciupate abbandonando il suolo.
Per questo vorrei
invitare tutti noi proprietari di terra ad entrare in terraXchange,
pubblicando il nostro annuncio qua e non sui portali
immobiliari.
Solo in terraXchange si potranno trovare persone intenzionate a mantenere il nostro vecchio terreno in ordine e produttivo.
Solo in terraXchange si potranno trovare persone intenzionate a mantenere il nostro vecchio terreno in ordine e produttivo.
cercasi persona interessata e appassionata ha coltivare un pezzo di terreno (circa 2mq) in provincia di Torino
RispondiEliminaChi è interessato può contattarmi al seguente numero: 340/8405798 Milena