La passione per
l'orto nasce così, puramente a caso.
Colpisce persone
totalmente differenti per pensiero, età, religione, sesso. Possiamo
dire sia un passatempo democratico, che non guarda in faccia nessuno.
Spesso ti fa
sudare, sempre ti fa gioire.
Si inizia per
scherzo, senza dare alcun peso a ciò che si fa.
La mia vicina mi
ha dato qualche seme di insalata, prendo un bicchiere di plastica, un
po' di terra di scarsa qualità raccattata in giro e semino questi
microscopici semi.
Bagno questa terra
polverosa che si tramuta in fanghiglia e lascio lì convinto che fra
una settimana butterò comunque tutto durante le pulizie domenicali
ed invece... Qualcosa spunta.
Ecco, è questo il
momento fatidico. Se, vedendo piccole radichette spuntare, decido di
non buttar via il bicchiere di fango, è la fine; veniamo rapiti da
un mondo magico.
Ho visto personalmente persone partire con il triste vasetto di rosmarino del supermercato e finire con orti, blog, serre auto-costruite, selfie con peperoni e pomodori.
Ho visto personalmente persone partire con il triste vasetto di rosmarino del supermercato e finire con orti, blog, serre auto-costruite, selfie con peperoni e pomodori.
Questo mondo è
così. Ti rapisce.
Quando capisci che
da un semino può nascere una piantina e che quest'ultima può darti
dei frutti che sono diametralmente opposti a quelli che hai
acquistato per anni al supermercato, sei spacciato.
I tuoi amici ti
troveranno in mezzo a vasetti, sementi e ortaggi strani.
Alcuni sono veri e
propri drogati d'orto.
Basta seguire i
gruppi orticoli principali sui social network per capire come
potenzialmente potremo divenire. Gente che ha per le mani ortaggi
rari, antichi, di varietà che non trovano posto nella grande
distribuzione.
Centinaia di post in cui i protagonisti sono gli orti. Una perpetua gara all'orto migliore con tanto di consigli, commenti, “mi piace”.
Centinaia di post in cui i protagonisti sono gli orti. Una perpetua gara all'orto migliore con tanto di consigli, commenti, “mi piace”.
Si parte da uno
stupido seme di insalata e si finisce per incontrarsi ad eventi in
cui si scambiano semi strani in cui anche le insalate hanno nomi
assurdi.
Si parte dal rosmarino “finto” del supermercato e si finisce a gestire un orto che potrebbe sfamare l'intero condominio.
Si parte dal rosmarino “finto” del supermercato e si finisce a gestire un orto che potrebbe sfamare l'intero condominio.
Non si sa quasi il
perché si fa ma si è certi di volerlo fare.
Migliaia di
italiani sono nella stessa condizione. In alcuni il fenomeno è
conclamato, in altri sta nascendo proprio mentre stai leggendo, in
alcuni il fenomeno è latente pronto ad esplodere appena si troverà
di fronte al fatidico rosmarino.
La passione per la
coltivazione nasce in casa, tra le nostre care e vecchie quattro
mura, ma ad un certo punto (quando anche la nostra scrivania è piena
di vasetti) ha bisogno di uscire, ha bisogno di spazio.
Le piante
affondando le proprie radici nella terra e là noi dobbiamo portarle.
È la nostra missione.
Purtroppo spesso
accade che noi ortolani non possediamo un terreno dove sperimentare e
sfamare la nostra voglia di orto.
La nostra passione ci spinge a cercar terra per cominciare una vera attività ma, inevitabilmente, si finisce nei classici canali immobiliari che propongono investimenti eccessivi per soddisfare il nostro hobby.
La nostra passione ci spinge a cercar terra per cominciare una vera attività ma, inevitabilmente, si finisce nei classici canali immobiliari che propongono investimenti eccessivi per soddisfare il nostro hobby.
Il pensiero comune
è quello di trovare un proprietario, offrirgli il proprio tempo, la
propria voglia, i propri risultati orticoli in cambio dell'uso del
suo pezzetto di terra.
terraXchange nasce
proprio con questa finalità: raccogliere gli annunci di proprietari
disperati che hanno un terreno sulle spalle inutilizzato e non sanno
cosa farsene.
Nessun commento:
Posta un commento