Le piante sono esseri viventi e come
tali possiedono la medesima organizzazione cellulare di ogni altro vivente.
Cellule
che si uniscono in tessuti che si uniscono in organi e apparati che,
insieme, formano l'individuo o organismo.
Anche le piante dunque sono composte da
cellule vegetali (differenti da quelle animali) di differenti
tipologie che si uniscono a dare un tessuto che insieme formano un
organo.
Oggi vi parliamo del fusto della
pianta. In gergo si definisce “tronco” solo quando è stato
“troncato” ad una certa altezza spingendo la formazione di rami
laterali. In ogni caso questi sono solo tecnicismi inutili.
Albero da frutta troncato per dare una forma d'allevamento consona. |
Fusti di abete bianco. |
Il fusto è quello che i botanici più
filosofici definiscono il collegamento tra cielo e terra ed è una
definizione che può comunque essere utilizzata per l'intera pianta.
In effetti questo apparato ha differenti funzioni, tra cui quello di
sostegno, anche se quello più ricordato è certamente la capacità
di trasportare acqua e sali (linfa grezza) dalle radici alle foglie e
di riportare indietro una soluzione zuccherina (linfa elaborata).
La cosa incredibile è che questo
sistema è in grado di trasportare acqua anche a centinaia di metri
d'altezza (pensiamo alle sequoie) contro la legge di gravità e senza
l'utilizzo di muscoli o altri tessuti meccanici e attivi.
Già questo dovrebbe farvi capire la
straordinaria capacità di questi esseri viventi che muovono litri di
acqua in giro per il proprio corpo contro ogni legge fisica (o così
sembra).
Come è possibile spostare in alto
litri (chili) di acqua e sali senza una pompa (un cuore) e dei canali
ricoperti da fasci muscolari (arterie e vene)?
È possibile tramite delicati giochi di
equilibrio e sfruttando proprietà tipiche dell'acqua.
Tutto si basa su adesione, coesione e concentrazione.
Tutto si basa su adesione, coesione e concentrazione.
L'adesione è la capacità delle
molecole d'acqua di aderire alle pareti dei vasi linfatici e di
risalire per capillarità lungo il tronco.
La coesione è la proprietà per cui le
varie molecole d'acqua restano unite strettamente tra loro. Questo
spiega il perché le gocce d'acqua hanno una forma tondeggiante e
tridimensionale. Se l'acqua non avesse questa capacità, le molecole
sarebbero schiacciate dalla gravità sulla superficie e non sarebbe
possibile la formazione di gocce. Una molecola tira l'altra.
Queste due prime proprietà però non
sono nulla rispetto alla capacità dell'ultima.
L'acqua pura tende a pareggiare le
concentrazioni di altre sostanze (principalmente sali) e per far ciò
si sposta in modo da diluire tale differente concentrazione.
L'acqua si sposta da un luogo in cui vi
è una bassa concentrazione verso una zona in cui vi è una alta
concentrazione di sali e zuccheri (luoghi come foglie e gemme per
esempio).
Ora capite perché è fondamentale in
potatura tagliare appena al di sopra dell'ultima gemma che si vuole
tenere. Quest'ultima gemma rende possibile il risucchio dell'acqua
che, altrimenti, non sarebbe possibile creando zone disidratate che
la pianta non può far altro che far morire e abbandonare.
Come certamente qualcuno di voi avrà
notato durante la propria pratica di orticoltore/giardiniere, quando
si taglia un ramo con un bel diametro, si nota che il legno non è
omogeneo.
Alta variabilità all'interno del tronco. |
La prima cosa che si nota è che non è
tutto “legno” ma, partendo dall'esterno, vi è una corteccia (a
sua volta stratificata e di differenti forme e colori in base alla
pianta) sotto la quale c'è uno strato sottile fibroso che in alcune
essenze si sfoglia facilmente. Questo strato si chiama libro o floema
ed è il tessuto preposto a trasportare la linfa elaborata dalle
foglie verso le radici e verso tutte le cellule vegetali. Passa quasi
inosservato in alcune essenze ma è di fondamentale importanza poiché
porta il cibo prodotto dalle foglie in tutto il corpo.
Schema esemplificativo. |
Più all'interno c'è un sottilissimo
strato di giovani cellule che come unico compito hanno quello di
dividersi all'infinito. È il meristema del fusto o cambio, il sistema con il quale la
pianta aumenta il proprio diametro. Verso l'esterno queste cellule
diverranno nuovo floema, verso l'interno si trasformeranno nel
tessuto più evidente dell'intera sezione: il legno.
Il legno o xilema è quel fascio di vasi capaci di portare acqua e sali alle foglie
per essere utilizzati nel processo di fotosintesi e nel metabolismo
vegetale.
È il tessuto che occupa maggior spazio nella sezione anche se in realtà non tutto viene usato come canale di trasporto. Solo la parte più esterna (chiamata alburno per via del tipico colore più chiaro) ha tale funzione.
È il tessuto che occupa maggior spazio nella sezione anche se in realtà non tutto viene usato come canale di trasporto. Solo la parte più esterna (chiamata alburno per via del tipico colore più chiaro) ha tale funzione.
Man mano che la pianta si inspessisce,
i vasi più interni vengono abbandonati e riempiti di sostanze dure e
rigide (tra le quali la lignina). I vasi così riempiti fungeranno da
sistema osseo per l'intera pianta. Questa zona che, solitamente ha un
colore più scuro, è chiamata durame.
Si capisce che, gran parte della
sezione di un tronco è composta da cellule morte.
Per questo è consigliabile di tagliare
rami giovani, di rispettare la parte corticale (l'unica in cui sono
presenti cellule vitali), di lasciare appena sotto il taglio gemme o
giovani rami in grado di portare linfa e di rivitalizzare la ferita
in modo da poterla cicatrizzare più velocemente.
All'interno del tronco c'è un mondo
molto delicato, particolare, stupendo che noi oggi abbiamo, in modo
piuttosto elementare, presentato.
Pensateci quando, strumenti da taglio alla mano, potrete osservare nell'intimo la sezione in tutta la sua semplice e straordinaria complessità.
Pensateci quando, strumenti da taglio alla mano, potrete osservare nell'intimo la sezione in tutta la sua semplice e straordinaria complessità.
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