òrto s. m.
[lat. hŏrtus] – Piccolo o medio appezzamento di terreno, spesso
adiacente alla casa (o. familiare), recintato da muro o da siepe, nel
quale si coltivano erbaggi e piante da frutto.
(fonte: dizionario Treccani)
Definizione accademica ma siamo certi
non sia una definizione esaustiva.
Molto spesso capita che, parlando con
le persone di orticoltura, mi chiedano il perché sia così
importante per me.
Perché in un mondo così moderno e in
cui il cibo è alla portata di quasi tutti con prezzi che, tutto
sommato, restano bassi in rapporto al costo della vita è necessario
puntare sugli orti?
Perché non andare ad acquistare, se
non al supermercato, neppure tramite i piccoli banchetti di un
mercato?
Ebbene, a queste domande rispondo
sempre che parlare di orticoltura è un po' come parlare di sport.
Un immenso argomento che possiede diversi aspetti e conduce a
differenti obiettivi.
Esattamente come lo sport, si suddivide
in differenti discipline che hanno il loro scopo, i loro obiettivi e
i loro esperti professionisti.
Dobbiamo dividere questo tema in 3 macro gruppi:
- Il primo gruppo rappresenta le attività agricole orticole che coltivano per vendere il proprio prodotto.
- Il secondo gruppo è composto da persone che coltivano il proprio orto per produrre ottimi ortaggi da mangiare in famiglia a condividere con amici.
- Il terzo gruppo è meno conosciuto ma è quello che sta prendendo maggior piede in Italia. È quello degli orti che non producono solo ortaggi ma anche aggregazione, valorizzazione e sostegno sociale.
Sotto la parola “orto” si nasconde
un pullulare di attività, di obiettivi e di soddisfazioni
differenti. È questa la reale potenzialità di proporre
l'orticoltura come mezzo (catalizzatore) per proporre eventi, idee e
progetti che hanno non solo lo scopo di produrre ma di educare,
stimolare aggregare persone.
Sono sempre stato un fanatico di queste
azioni sul territorio. Dall'orto-terapia all'orto didattico/sociale.
Nonostante ciò sono consapevole che pur le alte potenzialità di
queste iniziative, restano troppo spesso isolate, non capaci di
comunicare adeguatamente e limitate alle proprie azioni.
Può capitare, come è capitato a me,
di entrare in contatto con un'associazione orticola meritevole e
operante a poche centinaia di metri da casa mia sconosciuta e di cui
ignoravo l'esistenza.
Una volta l'orto era il classico hobby
dove relegare pensionati stanchi. Mi fa un certo ribrezzo leggere
tutt'oggi che spazi adibiti ad orti comunali vengano attribuiti solo
a persone sopra una certa età (trattando questi spazi come ospizio)
quando invece dovrebbero essere luogo di aggregazione sociale in cui
mix di età, credo religioso, politico ed estrazione sociale possano
convivere.
“Orto” oggi può significare tutto. Può significare benessere, riqualificazione, società, sviluppo. Eccone alcuni esempi:
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