Possiamo affermare che, con la
diffusione di terraXchange, qualcosa si sta muovendo.
Sempre più terreni e sempre più
persone appassionate e speranzose di trovare il proprio pezzo di
terra si stanno avvicinando al nostro progetto.
Già alcuni terreni hanno trovato il
proprio orticoltore e questo, oltre a riempirci di gioia, ci conforta
e ci da speranza.
Un mondo coltivato e non più
abbandonato è realmente possibile!
Nonostante ciò, questo accrescere
d'interesse e di scambio attivo ha comportato nuove richieste da
parte degli utenti.
Molti, volendo giustamente agire nella totale legalità, ci hanno contattato per conoscere quali rapporti instaurare tra proprietario e coltivatore in modo che tutte e due le parti siano giustamente tutelate e non vi siano sorprese.
Prima di iniziare a lavorare è bene saldare l'accordo |
Ecco che ci sembra utile (nostro
malgrado) entrare in alcuni aspetti burocratici ma necessari ad
iniziare una convivenza pacifica e leale.
Quale contratto scegliere?
Ciò che consigliamo noi di
terraXchange è un contratto di comodato d'uso gratuito del fondo
(qui il link).
Un documento piuttosto agevole che si
compila facilmente, che può avere durata variabile e in cui si può
già prevedere la clausola di rinnovo automatico.
Bisogna registrare il contratto
all'Agenzia delle Entrate?
Sì, il proprietario del fondo deve
recarsi all'Agenzia territoriale di competenza con alcuni
“ingredienti” indispensabili che verranno richiesti per il buon
esito della registrazione.
Quali sono questi “ingredienti”?
L'Agenzia delle Entrate richiede:
- 2 copie del contratto compilato e con firme autografe (non fotocopiate)
- 1 bollo da 16,00€ ogni 4 facciate del contratto con data identica a quella in cui si registra il contratto (solitamente il contratto di comodato è lungo 2 facciate per cui servono 2 bolli)
- ricevuta di pagamento di un F23 (qui il link) da pagare in banca. La cifra richiesta è 200,00€, il codice tributo è 109T e, come causale, “registrazione contratto di comodato”. I dati anagrafici da inserire sono quelli di proprietario e utilizzatore del fondo che, naturalmente, devono coincidere con quelli presenti in contratto.
- modulo 69 dell'Agenzia delle Entrate (qui il link)
esempio di f23 necessario alla registrazione |
Chi deve sostenere questi costi?
I costi vengono inizialmente sostenuti
dal proprietario (è lui che deve andare in banca per F23 e a
registrare il contratto all'Agenzia delle Entrate) il quale però
ha diritto di richiedere i soldi spesi all'utilizzatore del fondo.
Come si possono ottimizzare i costi?
Questi costi iniziali da sostenere
(232,00€ complessivi tra F23 e bolli) possono essere ottimizzati
allungando la durata del contratto. Se, per esempio, si
sottoscrivesse un contratto nuovo ogni anno bisognerebbe pagare
questa cifra ogni volta!
Consigliamo quindi di fare un contratto di durata 2 anni + 2 rinnovabile automaticamente o più lungo. In questo caso i 232,00€ sarebbero spalmati su un arco temporale di 4 anni o più.
Consigliamo quindi di fare un contratto di durata 2 anni + 2 rinnovabile automaticamente o più lungo. In questo caso i 232,00€ sarebbero spalmati su un arco temporale di 4 anni o più.
Il contratto può rendersi nullo prima
del tempo?
Come tutti i contratti, entrambe le
parti possono rescindere il contratto qualora una o entrambe non
rispettino le clausole del contratto stesso o tramite preavviso di 6
mesi tramite raccomandata (consigliamo di specificarlo anche in
contratto). Il proprietario rimane tale ed è quindi libero di
rescindere il contratto anche immediatamente se, per esempio, si
fanno avanti compratori ma, in questo caso, dovrà versare un importo
equivalente ai frutti pendenti, cioè il valore di tutte le migliorie
effettuate sul fondo.
Per questo consigliamo vivamente di documentare
con foto e scritti i lavori che si stanno facendo all'interno del
fondo stesso.
Si può iniziare subito a lavorare?
Certo che sì. Spesso il proprietario
può consegnare le chiavi del fondo già alla firma del contratto e
andare successivamente a registrare il contratto. Consigliamo
comunque di lasciare vuoto lo spazio per la data da apporre sul
contratto in modo che si aggiunga solo in ultimo quando il
proprietario lo sta registrando all'Agenzia.
Ora non avete più scuse per ritardare le vostre coltivazioni.
Ora il lavoro vi aspetta! |