sabato 31 gennaio 2015

Potatura, come non sbagliare!

Tra i video più visti su youtube in campo orticolo/frutticolo vi sono quelli che spiegano come potare.
Questo perché si ha sempre il timore di sbagliare e di non sapere come fare. Si ha paura di avvinarsi alle piante con una cesoia in mano.
La prima cosa che mi insegnarono è vincere questo timore.
“Le piante sono molto più forti di quello che pensi e se sbagli sapranno riparare ai tuoi errori.”
È proprio così!
Se non combiniamo errori troppo grossolani, la pianta saprà riprendere i nostri sbagli e correggerli.

Il primo passo per avvicinarsi con le cesoie è proprio arrivare con questa consapevolezza invece che con la più classica “oddio, una volta tagliato è tagliato per sempre!”
Una volta coscienti di ciò vi illustrerò punto per punto tutti i passaggi da effettuare per potare evitando i principali errori.

Controllate e pulite gli strumenti da taglio
Le cesoie, il segaccio, lo svettatoio e qualsiasi altro strumento che utilizzerete per il taglio deve essere controllato prima di iniziare a potare. Deve funzionare correttamente, deve essere affilato per un taglio netto e preciso, deve essere pulito e disinfettato.
Badate bene che questo ultimo punto è troppo spesso dimenticato. Molti non lo prendono neanche in considerazione. In realtà il taglio che stiamo facendo è una vera e propria ferita e la lama utilizzata può essere l'agente contaminante. Pensiamo a quando facciamo potature su più piante, passiamo la lama da un ramo all'altro, da un individuo ad un altro. Un po' come se un chirurgo usasse lo stesso bisturi per più pazienti.
Se ci troviamo in un frutteto “a rischio” si consiglia addirittura di disinfettare la lama con alcol o acqua ossigenata ogni volta che si passa da una pianta all'altra.

Strumenti puliti e affilati

Taglio netto, pulito e obliquo
Ogni volta che tagliamo un ramo assicuriamoci di aver strumenti affilati e di utilizzare lo strumento adeguato allo spessore del ramo. Non è mai consigliato riprendere il taglio quando ci accorgiamo in ritardo di non riuscire a tagliarlo con le cesoie poiché si riduce la pulizia del taglio stesso.
Il taglio non deve essere orizzontale ma obliquo in modo che l'acqua (pioggia o irrigazione) scivoli via e lasci asciutto il punto di taglio per evitare che funghi e batteri trovino un ambiente adatto al loro sviluppo.
Il taglio non deve presentare fibre, rotture e scalini ma un'unica superficie liscia. In questo modo la ferita si cicatrizzerà molto più velocemente.

Taglio pulito e obliquo, non sfrangiato e troppo orizzontale

Taglio sopra la gemma, la foglia o un altro ramo laterale
Mai tagliare a metà di un ramo (nella zona di internodo) ma sempre sopra ad una gemma o ad un ramo laterale alla distanza di 1cm circa. Le gemme e le foglie hanno la capacità di aspirare e pompare linfa. Troncare un ramo a metà in una zona dove non ci sono gemme sulla sommità del taglio vuol dire impedire alla linfa di raggiungere la zona di taglio. Le cellule e tutta la porzione di ramo sino alla prima gemma o ramo laterale sottostante muore lasciando aperta la ferita. Ottimo ambiente in cui funghi e batteri possono proliferare creando marciumi capaci poi di penetrare all'interno dell'intera pianta.

La cesoia sta sopra l'ultima gemma o il ramo che si vuol tenere

Eliminare rami morti, rotti, piegati
La prima cosa da fare durante la potatura è eliminare tutti i rami inutili. Parti morte, rami che si sono spezzati o piegati. Questo rende più agevole la vera è propria potatura che si inizierà dopo questa prima fase. È un lavoro piuttosto semplice ma importante perchè si può utilizzare per prendere confidenza con strumenti e tipologie di taglio. Non disperate se si taglia per sbaglio un ramo vivo. Come detto all'inizio, la pianta è in grado di sopportare un'alta dose di nostri errori.

I rami rotti possono cicatrizzare ma è comunque opportuno
eliminarli perchè instabili

Equilibrio tra acqua, aria e luce
Detto così sembra difficile ma in realtà non lo è.
Potare significa sì scegliere rami e gemme che porteranno la frutta durante l'anno ma anche gestire la chioma. Se i rami sono troppo intricati si rischia di avere un ambiente buio, umido e asfittico. Ciò porta la pianta a far morire volutamente tutti i rami interni spingendo quelli esterni ad uno sviluppo disordinato. La chioma si svuota internamente e, ancora una volta, si crea un ambiente ideale per tutti i microrganismi patogeni.
La cosa ideale da fare in fase di potatura è mettersi il più internamente possibile alla chioma per avere un punto di vista ottimale. Si procede ad eliminare tutti i rami che rientrano in chioma o che si intrecciano puntando ad alleggerire la chioma svuotandola internamente. Questo farà sì che a piena vegetazione aria fresca e pulita e luce riescano ad entrare sino al tronco principale lasciando uscire il vapore acqueo derivante dalla traspirazione fogliare.

Chioma prima e dopo la potatura, notare la differente trasparenza

Attenzione a tagliare rami grossi
Non è vietato anzi, può essere utile quando ci apprestiamo a riprendere piante che non sono state curate per anni e in cui i rami (che sarebbero stati da tagliare anni indietro) si sono ormai sviluppati.
Se una pianta è potata con regolarità, in teoria e fatti salvi eventi particolari, non bisognerebbe tagliare rami che abbiano più di 2-3 anni (da 1 a 8cm di diametro).
I rami giovani hanno grande capacità di cicatrizzare i tagli.
Più il ramo invecchia è più farà fatica a rimarginare il taglio e per questo abbiamo bisogno di chiudere la ferita con prodotti specializzati (mastici per piante) in grado di sigillare fisicamente il taglio. Inoltre questi prodotti contengono antibatterici e antifungini che impediscono ai potenziali patogeni di entrare.
Meglio comunque evitare tagli drastici ove possibile.

Uso del mastice per chiudere un taglio grosso

Attenzione ai sintomi di potenziali malattie
Non c'è momento migliore della potatura per fare un check-up completo della pianta. Usiamo questo momento per controllare la presenza di potenziali malattie.
Esternamente: possiamo verificare malformazioni di rami o porzioni di rami anche molto evidenti (possibili tumori), crepe corticali longitudinali (possibili cancri), colori corticali anormali, resine che fuoriescono in modo anomalo, gemme dell'anno che sono germogliate in modo strano (scopazzi).
Internamente: legno di colori anormali (dal nero al rosso), di strane consistenze (spugnoso), troppo ricco in acqua, cariato o con cavità.
Quando incontriamo rami di questo tipo vanno eliminati tornando indietro sino a dove il legno si presenta sano. L'ultimo taglio, su legno sano, deve essere eseguito dopo aver disinfettato la lama con alcol e fuoco. Meglio usare anche un cicatrizzante.
Molti patogeni possono essere estremamente virulenti per cui non sottovalutate queste pratiche onde evitare di trasmettere la malattia ad altre porzioni di chioma o ad altre piante.

Ramo con problemi interni di carie bianca

Ramo con sintomi esterni come macchie e
trasudazione di resine anomale

Allontanare velocemente gli scarti di potatura
Tutti gli scarti vegetali morti sono potenzialmente nido di patogeni.
Quando possibile è meglio portar via tutti i rami tagliati e se ve ne sono alcuni che reputiamo malati vanno distrutti il più velocemente possibile tramite l'unico mezzo attuabile e capace di distruggere con certezza i potenziali patogeni: il fuoco.
Se i rami sono sottili e non presentano sintomi possono essere accumulati e compostati per poi tornare in campo come humus. Se ne avete la possibilità è meglio triturarli per velocizzare il processo. Il tutto va eseguito a qualche decina di metri dal frutteto.

Scarti di potatura triturati pronti per il compost o come pacciame

Incenerimento degli scarti sospetti

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